Rossano Hotel - Guida Turistica

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 Rossano è un comune di 36.361 abitanti della provincia di Cosenza.
 Conserva un centro storico ricco di storia e di monumenti, e una visuale del mar Ionio davvero spettacolare.
 Rossano è in provincia di Cosenza, dalla quale la separano 97 km; è situato a 270 m. sopra il livello del mare e conta 34.528 abitanti. Il paese nasce su un colle ben fortificato alle estreme propaggini della Sila Greca, ed era un centro spirituale bizantino. Nel VI o X secolo, giunse nel Museo diocesano, al seguito di monaci greci, il “Codex purpureus rossanensis”, evangelario bizantino di 188 pagine illustrate da splendide miniature policrome. Con la presenza di religiosi, inizialmente insediati nelle grotte scavate sui fianchi scoscesi del ciglio roccioso, il piccolo abitato venne trasformato in uno dei principali centri bizantini della regione, punto di riferimento per gruppi greci e per gli esuli siciliani, fuggiti all’occupazione araba. I sette monasteri basiliani e l’alto numero di laure eremitiche, danno un ruolo religioso al paese. Gastronomia: Sui vasti pascoli Silani e intorno a piccoli laghi possiamo trovare boschi di castagno, dai quali si ricavano frutti dalla polpa saporita e asciutta. Infatti le castagne della Sila sono di ottima qualità e per tradizione si usa comporre delle collane con le stesse, oppure cotte al forno o sciroppate. Famose sono le zeppole dolci, preparate con la farina di castagne e l’aggiunta di uva passa. Altri gustosissimi doni dei boschi sono i funghi, soprattutto porcini e ovoli. Si vendono sia freschi che essiccati, ma la vera specialità è costituita dai funghi sott’olio con l’aggiunta di peperoncino, tipico ingrediente della cucina calabrese
 Fondata dai romani con il nome di Roscianum, per la sua posizione di fortezza naturale, durante l'età Bizantina ebbe il suo maggiore sviluppo. Passò poi in mano ai Normanni, agli Svevi e agli Angioini che ne fecero un feudo in mano dapprima ai principi Ruffo(1417), e poi ai Borghese(1637), fino all'800. Ebbe poi una fase di declino dovuto al terremoto del 1836 e alle va